IOT
Acronimo del neologismo Internet Of Things, utilizzato nell’ambito delle telecomunicazioni per descrivere l’estensione di Internet anche agli oggetti e ai luoghi. L’espressione “Internet delle cose” è stata coniata nel 1999 dall’ingegnere inglese Kevin Ashton, ma il concetto nasce già a metà degli anni ’90 per identificare la possibilità di mettere in rete e automatizzare elettrodomestici o altri apparati industriali. Si è poi evoluto comprendendo la possibilità di una loro gestione attraverso i computer, per poi essere esteso a qualsiasi network di dispositivi collegati tra loro, in grado di interagire e di creare processi digitalizzati intelligenti (ad esempio, interazione tra apparati di produzione, sicurezza e manutenzione aziendale). Un grande incremento si è avuto negli ultimi anni con gli sviluppi nei campi dell’elettronica e delle comunicazioni wireless (Wi-Fi, Bluetooth, ZigBee) che hanno consentito di mettere in rete gli apparati più diversi, dalle telecamere ai termostati ai veicoli (sistemi di tracciamento). Gli oggetti connessi sono caratterizzati da funzionalità come l’identificabilità, la localizzazione, la capacità di elaborare dati e la capacità di interagire col mondo esterno. In questo modo è possibile realizzare una vera e propria mappatura elettronica del mondo reale, in cui ogni luogo è dotato di una sua specifica identità elettronica. I campi di applicazione sono i più disparati e vanno dai processi produttivi alla logistica, dall’assistenza remota sugli impianti alla gestione dei beni lungo tutta la filiera (dalla produzione all’assistenza postvendita), dall’infomobilità al monitoraggio e alla tutela dell’ambiente.