Itamsat
sigla di Italian Amateur Satellite, satellite italiano per radioamatori, numero 26 della serie OSCAR. È stato lanciato il 26 settembre 1993 con l'Ariane V59 insieme al satellite francese per telerilevamento SPOT 3 e ad altri 5 piccoli satelliti. Itamsat è una specie di “cassetta postale” nello spazio: per inviare un messaggio, un programma di computer, un'immagine o addirittura una voce digitalizzata a un collega, che si trova anche agli antipodi, si indirizza la trasmissione al piccolo satellite in orbita a 800 km di quota che provvede a memorizzarla e a ritrasmetterla a Terra quando è in vista del destinatario. Realizzato dall'Associazione Radioamatori Italiani (ARI), Itamsat è un cubo di 25 cm di lato con le sei facce ricoperte di cellule solari e pesa circa 13 kg. Per superare problemi tecnici come la stabilizzazione in orbita e il controllo termico, sono stati adottati sistemi semplici ed economici: la stabilizzazione è totalmente passiva, con quattro barre magnetiche negli spigoli del satellite che lo orientano come aghi di una bussola nel campo magnetico terrestre; mentre, per non esporre al Sole sempre lo stesso lato (la temperatura sarebbe 40-50 °C contro i –30 °C del lato in ombra), il satellite ruota, grazie a un ingegnoso sistema, una volta al minuto. I messaggi che Itamsat riceve e memorizza durante i suoi sei passaggi giornalieri sull'Italia per poi trasmetterli ad altri radioamatori sono in forma digitale alla velocità di 9600 caratteri al secondo. Oltre alle apparecchiature per le telecomunicazioni, su Itamsat vi sono otto strumenti per ricerche di spettrometria solare nella banda di luce visibile e uno all'infrarosso dell'Osservatorio astronomico di Trieste. Altre apparecchiature consentono di determinare il preciso assetto del satellite.