Ladislào (re di Napoli)
d'Angiò-Durazzo, re di Napoli (Napoli 1377-1414). Succedette nel 1386 al padre Carlo III di Durazzo, re di Napoli e d'Ungheria, sotto la reggenza della madre Margherita d'Angiò e del cardinale A. Acciaiuoli. La fazione angioina, capeggiata dai Sanseverino, sostenne però le pretese di Luigi II d'Angiò, che nel 1390 entrò a Napoli, regnandovi per nove anni, mentre Ladislao e la madre si rifugiavano a Gaeta. Nel 1402 Ladislao, dopo l'annullamento delle sue nozze con Costanza di Chiaramonte, sposò la sorella del re di Cipro, Maria di Lusignano; l'anno seguente, a Zara, gli avversari di Sigismondo di Lussemburgo, re di Ungheria, gli diedero la corona di questo regno. La ribellione dei Sanseverino lo costrinse a tornare in Italia. Soffocata la rivolta, Ladislao iniziò un'ambiziosa politica italiana: intervenne a Roma contro le fazioni ostili a Innocenzo VII, occupando Castel Sant'Angelo, ma, minacciato di scomunica, abbandonò la città (1406) rivolgendo le sue mire su Taranto, dove era morto il principe Raimondo del Balzo Orsini. Non essendo riuscito a impadronirsene con le armi, sposò la vedova di Raimondo, Maria d'Enghien, che gli portò in dote la città (1407). Mosse nuovamente contro Roma ma abbandonò l'impresa per una ribellione interna (1409). Venne poi sconfitto da Braccio da Montone al soldo di Luigi II d'Angiò e anche un nuovo tentativo contro il “papa di Pisa” Giovanni XXIII, dopo un primo successo, fallì perché Ladislao, ammalatosi, dovette abbandonare l'impresa.