Salah, Tawfīq
(Saleh,Tawfiq) regista cinematografico egiziano (Alessandria d'Egitto 1926). Personalità d'avanguardia nel cinema arabo, si è sempre rifiutato allo spettacolo evasivo per introdurre sullo schermo il realismo sociale e la lotta di classe. Esordì nel 1955 con La strada dei matti, che rappresentò una svolta nel cinema egiziano ma, troppo avanzato per i tempi, non incontrò il successo e lo costrinse per diversi anni al cortometraggio. In Una lotta eroica (1961) narrò l'esodo da un villaggio colpito dal colera ma, a causa della limpida e persuasiva denuncia delle condizioni di arretratezza dei contadini e del fermo invito alla presa di coscienza, mise anche in guardia i burocrati che non cessarono di perseguitarlo per ogni suo film. Nel suo capolavoro I rivoltosi (1966), attraverso la metafora della ribellione dei malati in un ospedale del deserto, propose una meditazione sulle ambiguità e debolezze del regime nasseriano. Diresse poi Diario di un giudice di campagna (1968) e Il cerchio della violenza (1969), per il secondo dei quali dovette scegliere l'esilio. In Siria ha realizzato, sulla questione palestinese, la sua opera più nota all'estero, Le vittime (1972, titolo francese Les dupes). Nel 1993 la Mostra internazionale del cinema di Pesaro gli ha dedicato una retrospettiva.