Samarcanda (città)

Indice

Generalità

Città (361.800 ab. nel 1997) dell'Uzbekistan, capoluogo della provincia omonima, 280 km a SW di Taškent, a 671 m alla sinistra del fiume Zeravšan. Situata nel cuore di un'area intensamente coltivata a cotone, è sede di industrie alimentari, tessili, metalmeccaniche, chimiche, conciarie, calzaturiere, dell'abbigliamento e del tabacco. Samarcanda è anche un notevole centro culturale, con un'università (1933), un Museo d'arte e cultura uzbeka (1874) e vari istituti superiori. Aeroporto. In russo, Samarkand.

Storia

Col nome greco di Marákanda viene ricordata la prima volta nel sec. IV a. C. come capitale della Sogdiana, la regione più settentrionale dell'impero persiano e di quello d'Alessandro. Al tempo dei diadochiSamarcanda si staccò, con tutta la Sogdiana, dall'impero seleucide per formare un regno autonomo di Battriana. Da allora Samarcanda si orientò verso l'Asia centrale piuttosto che verso l'Iran. Mentre era soggetta (inizio sec. VIII d. C.) a una dinastia turca, subì la conquista degli Arabi, non senza resistenze. Sotto i califfi abbasidi, Samarcanda e la sua regione si islamizzarono quasi del tutto. Più tardi (inizio sec. IX) vi s'insediarono i Samanidi, coi quali Samarcanda fiorì come città d'arte e cultura. Dal principio del sec. X vi regnarono i Qarakhānidi, poi i Gasnavidi, i Selgiuchidi e finalmente (sec. XIII) i Khwārizm Shāh. I Mongoli di Gengis Khān la devastarono nel 1220; poi fu la volta di Tamerlano che l'abbellì. Anche nei secoli successivi la città conservò tutto il suo splendore. Ma, occupata nel sec. XVI dagli Uzbeki di Buhara, cadde in decadenza. Conquistata dai Russi nel 1868, divenne capoluogo di una provincia del governatorato del Turkestan. Tra il 1917 e il 1930 fu capitale della Repubblica Sovietica Uzbeka, sostituita poi da Taškent.

Arte

La città fu portata a grande splendore da Timūr (Tamerlano), che ne fece la propria capitale, e dal nipote Uluġ beg; essi vi promossero grandiosi lavori edilizi, come la sistemazione della famosa piazza (Rīgistān) con la grande madrāsa di Uluġ beg, in seguito affiancata da quelle safawidi di Šīr-dār e di Talā-kārī, dalle splendide facciate monumentali interamente rivestite di maioliche smaltate. Al periodo timuride risalgono anche la bellissima, maestosa moschea-cattedrale di Bibi-Khanum (1399-1404) e il sepolcro di Tamerlano (Gūr-i Mīr, 1403-04), dalla semplice mole ottagonale sormontata da una superba cupola a costoloni su un altissimo tamburo.

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