Tange, Kenzō
architetto e urbanista giapponese (Osaka 1913 - Tokyo 2005). Compiuti a Tōkyō gli studi universitari di ingegneria (1935-38) e di architettura (1942-45), lavorò nello studio di Kunio Maekawa, col quale fondò il Werkbund giapponese, rifacendosi all'esperienza del Deutscher Werkbund. Nel 1950, anno della sua prima opera notevole (padiglione di esposizione alla Fiera industriale di Kōbe), iniziò un'intensa attività professionale che ben presto gli procurò una certa fama internazionale, a cominciare dalla realizzazione del Centro della Pace di Hiroshima (1955-56), progettato nel 1946. Nel 1959 fu invitato a tenere un corso di urbanistica al Massachusetts Institute of Technology di Boston, dove elaborò il piano per un nucleo abitativo per 25.000 persone sulla baia di Boston, anticipazione metodologica del successivo piano urbanistico di Tōkyō (1960). Dal 1946 al 1974 è stato docente di urbanistica all'Università di Tōkyō. Ritenuto una delle maggiori personalità dell'architettura giapponese del Novecento, Tange si è rifatto all'esperienza del Movimento Moderno, compiendo un rivolgimento delle metodologie progettuali tradizionali e delle tipologie architettoniche locali. Se nelle prime opere il suo linguaggio è legato ai moduli diffusi dallo Stile Internazionale, in seguito le sue scelte si sono orientate verso il linguaggio tardo di Le Corbusier, con particolare insistenza sui valori espressivi dell'uso del calcestruzzo grezzo e sulla giustapposizione di volumi architettonici a scala discordante (municipio di Tōkyō, 1957; municipio di Kagawa, 1958; uffici Dentsu a Ōsaka, 1959). Il riferimento a Le Corbusier, negli anni Sessanta, è stato per Tange lo strumento necessario per tentare di superare l'involuzione accademica e consumistica dello Stile Internazionale, sia a livello di una ricerca linguistica e tecnologica personalissima (si veda la violenza espressiva del municipio di Kurashiki, 1960, o l'espressionismo plastico del centro culturale di Nichinan, 1964), sia nell'elaborazione di nuove ipotesi di intervento su scala urbana e territoriale. In tal senso, più che opere notissime, come gli impianti sportivi di Tōkyō per i giochi olimpici del 1964, è fondamentale per la comprensione del suo messaggio il citato piano urbanistico di Tōkyō, basato sulla previsione di sviluppo della metropoli lungo un asse longitudinale, di cui l'architetto ha voluto dimostrare la realizzabilità tecnica ed economica, per dare una soluzione all'utopia urbana tipica delle ricerche postrazionaliste. Della sua attività, inoltre, si ricorda la collaborazione ai progetti per il centro direzionale di Bologna (1975) e per quello di Napoli (1987). Nel 1987, per il suo talento e per l'evoluzione del suo linguaggio architettonico che ha ispirato i maggiori architetti giapponesi, Tange ha ricevuto il Pritzker Architecture Prize.