bioinformàtica
sf. [sec. XX; da bio+informatica]. Disciplina che studia l'applicazione dell'informatica a sistemi in cui l'essere vivente è parte essenziale e inscindibile del processo. Il riconoscimento dell'importanza crescente dei problemi di interazione uomo-macchina nei centri di controllo più complessi, quali quelli spaziali e delle grandi reti elettriche, e sui veicoli più avanzati, come l'aereo supersonico, ha portato agli sviluppi della bioinformatica. Essi riguardano sia il caso in cui l'uomo è il controllore del processo, come avviene per esempio per il pilota, al quale sono ormai necessarie informazioni elaborate in tempi ridotti, sia il caso in cui l'uomo è il soggetto di moderne terapie informatizzate che assicurano il mantenimento in tempo reale di parametri vitali in bande prefissate.Un'altra accezione del termine indica l'insieme di tecniche sviluppate in informatica per supportare la ricerca su problematiche biologiche, quali la mappatura del genoma o la ricostruzione della struttura tridimensionale delle proteine. In questi casi, si ha soprattutto a che fare con numerose quantità di dati entro cui compiere ricerche complesse. Si usano quindi particolari tecniche di memorizzazione o algoritmi di ricerca dei dati. Per esempio nella ricerca sul genoma, i problemi sono soprattutto connessi al ritrovamento di particolari sequenze di DNA. Anziché come stringhe, esse possono essere memorizzate in forma di albero, in cui ogni nodo corrisponde al prefisso comune per un certo insieme di stringhe, in modo da ridurre i tempi di ricerca. Infatti, anziché controllare stringa per stringa l'intero data base, si potranno seguire i percorsi sull'albero; infatti a ogni ramo si riduce il numero di elementi rimasti da controllare.