biplano

agg. e sm. [sec. XX; dal francese biplan].

1) Agg., a due piani, riferito alle ali dei velivoli.

2) Sm., aeroplano dotato di due ali fisse sovrapposte. I biplani furono le prime aerodine a motore realizzate, in quanto la cellula biplana garantiva maggior robustezza e miglior portanza (e quindi sostentamento anche a basse velocità) al mezzo. Le due ali, di norma geometricamente uguali, sono collegate fra loro da robusti elementi (montanti e tiranti); in passato vennero adottate anche ali diverse fra loro per forma, profilo, diedro, con la superiore esattamente sovrapposta oppure arretrata o avanzata rispetto all'inferiore. Dagli anni Trenta del sec. XX, in seguito alla diffusione dell'ala a sbalzo, l'uso dei biplani decadde rapidamente e ora vengono usati praticamente solo nell'aviazione sportiva per l'acrobazia aerea (aeroplano). Alla fine degli anni Ottanta si parla di biplano ad ali in tandem (tandem wing) nel quale le ali sono poste l'una davanti all'altra, generalmente alla stessa altezza. Questi biplani sono evoluzioni di velivoli canard, nei quali la superficie portante anteriore raggiunge le stesse dimensioni dell'ala principale. Tra i biplani più avanzati tecnologicamente merita un cenno l'AT 3 (Advanced Technology Tactical Transport), un biplano in tandem da trasporto progettato e costruito da Burt Rutan per il governo degli Stati Uniti. Tale velivolo sperimentale, realizzato interamente in materiale composito, riesce a coniugare, grazie alla sua architettura, bassi consumi in crociera con ridotti spazi di decollo e atterraggio (prestazioni STOL).