cartellino

sm. [sec. XVI; dim. di cartello1].

1) Foglietto di carta rettangolare o cartoncino applicabile su pacchi e bottiglie per indicarne il contenuto; etichetta apposta sul dorso dei libri in cui si attestano il nome dell'autore e il titolo dell'opera; targa fissata sull'esterno della porta su cui appare il nome di chi abita l'appartamento.

2) Piccola scheda, modulo, con varie accezioni. In particolare: A) cartellino segnaletico, modulo in uso presso alcuni uffici della pubblica amministrazione su cui vengono indicati i dati anagrafici e le caratteristiche peculiari di determinate categorie di cittadini; in particolare, quello su cui la polizia scientifica registra le impronte digitali, la fotografia e gli elementi fisionomici di un pregiudicato, per facilitarne l'identificazione. B) Scheda usata nelle aziende per controllare le presenze e i relativi orari di lavoro del personale. Normalmente disposto in appositi casellari a fianco di orologi marcatempo, il cartellino viene inserito dal lavoratore in un'apposita fessura dell'orologio, a ogni entrata e uscita dall'azienda, comprese le eventuali uscite ed entrate dovute a permessi particolari. Nelle piccole aziende il cartellino viene a volte sostituito da fogli giornalieri di presenza. C) Tessera rilasciata agli atleti delle varie federazioni sportive e che le società fanno firmare ai propri organizzati per vincolarli per una o più stagioni. D) Cartellino a caduta, elemento di telesegnalazione costituito da un cartellino recante sulla superficie esposta un contrassegno generalmente numerico. Viene impiegato per segnalare a distanza una richiesta di intervento di personale per servizi vari. Generalmente l'esposizione del cartellino viene telecomandata da un relé che sgancia un arpionismo provocando la rotazione o “caduta” del cartellino stesso. Nell'accorrere alla richiesta di intervento il personale è tenuto a provocare manualmente il riaggancio al predetto relé ad arpionismo del cartellino, che rimane così disponibile per una nuova segnalazione.