condizionatura
sf. [sec. XIX; da condizionare]. Il preparare secondo certe condizioni per conservare, spedire, migliorare qualche cosa § Nella tecnica, trattamento per portare la carta o i filati a un determinato grado di umidità relativa necessario a favorire le successive lavorazioni; si effettua esponendo i prodotti in idonei locali a umidità controllata. § Nell'industria del cuoio, trattamento di umidificazione che viene effettuato sulle pelli conciate, tinte, ingrassate ed essiccate, allo scopo di poterle ammorbidire senza causare rotture e strappi. Le pelli essiccate vengono portate a valori di umidità intorno al 20% e poi ammorbidite al punto desiderato, mediante palissonatura. Allo scopo le pelli vengono immerse brevemente in una vasca d'acqua, oppure spruzzate con acqua sul lato carne, oppure cosparse di segatura umida e lasciate in pila, sotto segatura, per alcune ore. Con i moderni metodi di essiccamento, le pelli vengono essiccate sotto vuoto, sino a che il loro contenuto di umidità si aggiri intorno al 20-25%; indi vengono lasciate riposare in pila per 12 ore, palissonate e ripassate all'essiccatoio sotto vuoto per portarle al 15-18% di umidità. § Nell'industria tessile, operazione eseguita sulle fibre tessili delle quali si voglia conoscere la percentuale di umidità in esse contenuta. Tale operazione è indispensabile per evitare contestazioni sul peso delle fibre natural,i che hanno un coefficiente di assorbimento molto elevato. La condizionatura consiste nel sottoporre a essiccazione, entro speciali stufe a 110-120 ºC, un peso prestabilito di filato o di fibre sino a eliminare completamente l'acqua e ottenere così il “peso assoluto” della merce. Questo peso viene aumentato del coefficiente di assorbimento, espresso in percentuale, per avere il peso mercantile, in base al quale si stabilisce il valore commerciale della merce.