distensióne

sf. [sec. XIV; latino distensío-ōnis].

1) Il distendere, il distendersi; allargamento: distensione dei muscoli; distensione delle braccia e delle gambe. Nel sollevamento pesi, uno dei tre sistemi di alzata permessi (strappo, slancio, distensione lenta); si esegue a due braccia e in due tempi, portando prima il bilanciere all'altezza del petto e poi sollevandolo al di sopra del capo, lentamente, senza interruzioni e senza flessioni del busto e delle gambe. Fig., rilassamento di una tensione morale: la musica le procurava distensione. In particolare, cessazione di uno stato di tensione fra due o più potenze e, in senso lato, il processo di superamento delle posizioni più rigide e intransigenti nell'ambito dei rapporti internazionali. Senza altre specificazioni è riferito agli sviluppi della politica estera sovietica dopo la morte di Stalin (frequentemente usato anche come sinonimo di disgelo).

2) In geologia, tendenza al reciproco allontanamento di parti di una massa rocciosa sollecitata da forze controverse.

3) In metallurgia, trattamento termico eseguito allo scopo di eliminare gli sforzi residui presenti nel materiale metallico a seguito di trattamenti termici o lavorazioni precedenti, come la tempra, la saldatura, la lavorazione a freddo, ecc. Nel corso della distensione il metallo o la lega è tenuto a un'opportuna temperatura (che nel caso degli acciai è usualmente al di sotto dell'intervallo di trasformazione) per il tempo necessario a permettere l'annullamento degli sforzi ed è poi lentamente raffreddato.