pisèllo
IndiceLessico
sm. [sec. XIV; latino volg. pisellum, dim. di pisum, dal greco píson].
1) Nome comune della pianta Pisum sativum della famiglia Leguminose (sottofamiglia Papilionoideae) originaria dell'Asia Minore. È un'erba annua, nana o rampicante, con foglie paripennate, le cui ultime foglioline sono mutate in cirri, e fiori a corolla papilionacea, bianchi, gialli o verdastri, solitari o in grappoli radi. I frutti sono baccelli con numerosi semi commestibili di forma più o meno globosa, verdi, gialli o biancastri, detti anch'essi piselli, che costituiscono una fra le verdure più prelibate e sono un ingrediente di molti piatti classici come i risi e bisi veneziani e le seppie con i piselli romanesche.
2) Con valore di agg., color pisello o verde pisello, verde tenue caratteristico del seme.
Pisello. Piante con frutti di Pisum sativum.
De Agostini Picture Library/G. Negri
Agraria: coltivazione
Il pisello tollera abbastanza bene il freddo, ma non le alte temperature e la siccità: per questo motivo la coltivazione è primaverile-estiva al Nord e autunno-primaverile al Sud. Per quanto riguarda il terreno, la pianta predilige quelli di medio impasto, freschi e sciolti. Le cure colturali consistono in sarchiature, rincalzature, infrascatura per le varietà decombenti e in una buona letamazione. Per la semina occorrono da 40 a 140 kg di seme per ettaro (secondo che si tratti di cultivar nane o rampicanti). Le varietà sono molto numerose e si distinguono in piselli da sgusciare e piselli mangiatutto o taccole, di cui si utilizza l'intero baccello. Il ciclo biologico va da 2 (varietà nane precocissime) a 5 mesi (varietà rampicanti tardive). Alla raccolta, che è scalare, si ottengono da 90 a 150 q per ettaro di baccelli per consumo fresco (la granella rappresenta ca. il 30% del peso dei baccelli). Il pisello viene coltivato per il consumo fresco, per l'industria conserviera e per il consumo secco; mentre su scala mondiale la superficie coltivata a pisello è in aumento (era di circa 8 milioni di ettari alla fine degli anni Ottanta del sec. XX), in Italia è scesa dai 55.000 ettari nel 1955 ai 40.000 del 1989. La superficie coltivata a pisello per granella verde (cioè per consumo fresco, surgelato o in scatola) resta abbastanza stabile, fra 35 e 40.000 ettari; quella per granella secca invece si riduce sempre più. § Non molto diverso dalle varietà da granella è il pisello da foraggio (Pisum arvense), detto anche rubiglio, coltivato in erbaio allo stato puro o in consociazione con altre foraggere. Pisello dei prati, nome del Lathyrus pratensis, erbacea perenne della famiglia Leguminose (sottofamiglia Papilionoideae) comune nei prati e nei boschi, dove fiorisce durante l'estate. Specie congenere è il Lathyrus odoratus (pisello odoroso), erba annua o bienne propria dell'Italia meridionale, talvolta coltivata per ornamento. Pisello selvatico, vedi cicerchione.