rallentaménto
sm. [sec. XIV; da rallentare]. Azione del rallentare e l'effetto che ne deriva: rallentamento della corsa; anche fig.: ho notato un rallentamento nei tuoi studi musicali. In particolare: segnale di rallentamento, per far diminuire la velocità a un treno, a un'automobile e simili.§ In caso di mancata diminuzione della velocità, prescritta dal Codice della Strada quando il veicolo incrocia con difficoltà altri veicoli o quando un pedone tarda a scansarsi o animali che si trovano sul percorso diano segni di spavento, è prevista un'ammenda.§ In cinematografia, effetto per cui le fasi del movimento appaiono sullo schermo in successione più lenta che nella realtà. Poiché normalmente la frequenza di proiezione è fissa, tale effetto si ottiene aumentando la frequenza di ripresa. Nei film scientifici viene usato come mezzo espressivo, ma più frequentemente come strumento di analisi dei movimenti; in quelli spettacolari soprattutto per sequenze oniriche, per deformazioni comico-grottesche, oppure per rappresentare l'“impatto” con la morte (l'incidente automobilistico in L'amante, 1970, di C. Sautet è sempre rivissuto al rallentatore). Viene impiegato in televisione nei replays sportivi.