rivelazióne (telecomunicazioni)
operazione inversa alla modulazione, che consente di ricavare le informazioni impresse dal segnale modulante all'onda modulata. La rivelazione, detta anche demodulazione, viene ottenuta applicando il segnale modulato a opportuni circuiti, detti rivelatori. Se il segnale è modulato in ampiezza il rivelatore fornisce un segnale di ampiezza variabile che rappresenta con buona approssimazione l'inviluppo dell'onda modulata. Quali rivelatori di ampiezza si impiegano generalmente sia dispositivi a diodi, che rettificano in pratica il segnale ad alta frequenza, sia tubi termoionici. In quest'ultimo caso si sfrutta la caratteristica anodica in modo da ottenere ugualmente la rettificazione del segnale, oppure la polarizzazione della griglia per effetto delle semionde positive del segnale applicato alla griglia stessa. Mentre i primi due tipi di rivelazione richiedono un segnale convenientemente amplificato e quindi di un certo livello, il rivelatore di griglia permette di rivelare anche segnali di debole livello e presenta il vantaggio di caricare con un'impedenza molto elevata l'uscita del segnale da rivelare. All'uscita del circuito rivelatore è presente una parte di radiofrequenza relativa al segnale rettificato, che viene eliminata da un condensatore o da un gruppo di resistenze e condensatori, detti di filtro. Il rivelatore di un'onda modulata in frequenza, detto anche discriminatore, è generalmente preceduto da uno stadio cosiddetto limitatore, che limita l'ampiezza del segnale a un valore costante e riduce inoltre drasticamente i disturbi da scariche atmosferiche o industriali che sono prevalentemente modulati in ampiezza. Viene utilizzata anche una disposizione circuitale detta discriminatore a rapporto che, pur eliminando lo stadio limitatore, risulta praticamente insensibile all'eventuale modulazione di ampiezza presente a monte del rivelatore. Si utilizza pure, nei circuiti professionali, il cosiddetto discriminatore a conteggio il cui funzionamento si basa sul conteggio della frequenza istantanea di deviazione ed è quindi del tutto sottratto a ogni influenza nociva da parte di modulazioni di ampiezza anche di notevole intensità. La rivelazione degli impulsi modulati viene invece realizzata con vari artifici circuitali che trasformano la modulazione di durata, di fase e in codice degli impulsi in una successione di impulsi modulati in ampiezza da cui, per integrazione, viene ricavato il segnale di rivelazione.