salmonèlla

f. [dal nome del medico inglese D. E. Salmon (1850-1914)]. Genere (Salmonella) di Batteri della famiglia Enterobatteriacee con numerose specie di elementi bastoncellari delle dimensioni di 2-3 μ×0,6 μ, Gram-negativi, per lo più mobili per flagelli; crescono bene sui comuni terreni di coltura. Su agar formano colonie abbastanza piccole, bianco-grigiastre, opache, a margini irregolari, a superficie rugosa e secca se in fase R; bianco-grigiastre, semitrasparenti, a margini regolari e a superficie liscia, se in fase S, contraddistinta dal fatto di non fermentare l'amigdalina. Per la distinzione delle varie specie, o più precisamente varietà, se ne studiano le proprietà sierologiche: a tutt'oggi sono stati identificati un migliaio di diversi tipi sierologici. Tale classificazione si avvale di prove di agglutinazione che consentono l'analisi della struttura antigenica dei vari ceppi a livello somatico (antigene O) e ciliare (antigene H). Gli antigeni O, che vengono studiati scaldando a 80-100 ºC le sospensioni batteriche, così da distruggere e rimuovere gli antigeni H, vengono contraddistinti con numeri arabi. In base alla comunanza di più antigeni O, le salmonelle si dividono in gruppi A, B, C, ecc.; infatti un singolo sierotipo può possedere più antigeni O. Gli antigeni H, termolabili, vengono preparati sottoponendo la sospensione batterica all'azione della formalina, che fissa i flagelli della superficie microbica coprendo gli antigeni O. Le salmonelle, patogene per l'uomo e gli animali, trasmesse con acqua o cibi contaminati da escrezioni, sono responsabili di intossicazioni caratterizzate da alterazioni a localizzazione intestinale e stati setticemici (salmonellosi).

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