serpéggio
sm. [sec. XX; da serpeggiare]. Nei rotabili ferroviari, moto, detto a volte impropriamente serpeggiamento, che risulta dalla concomitanza della traslazione secondo l'asse trasversale e della rotazione intorno all'asse verticale del veicolo, per cui il centro dei carrelli descrive una curva quasi sinusoidale rispetto alla mezzeria dei binari; l'ampiezza e la frequenza del serpeggio sono proporzionali all'aumento della velocità determinando continue ripercussioni dei bordini delle ruote contro le rotaie, il che riduce il comfort della vettura e produce anomale sollecitazioni al binario. Esiste una velocità critica alla quale il fenomeno diventa assai evidente, la cui soglia può essere innalzata riducendo al minimo le masse non sospese: ciò si ottiene montando nelle motrici i motori sotto la cassa verso il centro di questa e dotando i carrelli, soprattutto delle vetture rimorchiate, di particolari ammortizzatori antiserpeggio inseriti fra carrello e cassa.