stantuffo
sm. [sec. XVI; etim. incerta]. Elemento interno della coppia cinematicacilindro-stantuffo, avente la funzione principale di ricevere e trasmettere lavoro a un fluido. È detto anche pistone. La forma degli stantuffi varia secondo la loro utilizzazione che va dalle pompe, ai martinetti idraulici, ai motori a combustione interna. Allo stantuffo è applicato il cinematismo che lo collega a un albero rotante, al quale fornisce l'impulso di moto, ma vi sono esempi di stantuffi liberi come nel caso dei compressori a stantuffi liberi, delle pompe a iniezione, e di stantuffi collegati con una semplice asta a un'impugnatura come nelle pompe a mano, o a un piattello azionato da eccentrici. Il cinematismo fa capo a una biella, che, dal lato dello stantuffo (piede di biella), può articolarsi in una testa a croce esterna allo stantuffo e collegata a questo mediante uno stelo rigido, o essere direttamente accoppiata a uno spinotto interno allo stantuffo. Conformazione caratteristica hanno gli stantuffi dei motori a combustione interna, che sono leggermente ovali e rastremati, costituiti da una testa, che è la superficie di lavoro, e da un mantello, o fodero, che fa da guida al piede di biella e reca le scanalature per i segmenti: la superficie della testa affacciata alla camera di scoppio può essere piana o bombata, come nei motori a scoppio, o recare nicchie e cavità, come nei Diesel; in ogni caso ha la funzione di assecondare o migliorare la combustione creando opportune turbolenze.