succiacàpre
sm. inv. [sec. XIX; dall'impt. di succiare+capra]. Uccello caprimulgiforme (Caprimulgus europaeus) della famiglia dei Caprimulgidi. Lungo 25-30 cm, è caratterizzato da una testa larga e appiattita munita di un minuscolo becco, da ali e coda assai sviluppate in lunghezza, da un piumaggio soffice e denso dai toni grigi e bruni. Il succiacapre si fa notare anche per i grandi occhi scuri e i lunghi peli situati in prossimità del becco; è attivo soltanto al tramonto, quando si mette a caccia di farfalle notturne e di altri insetti, catturandoli in volo con la sua grande bocca spalancata. Le uova, in numero di 2, vengono deposte in giugno in una depressione del suolo. Utilissimo come distruttore di insetti, il succiacapre è stato ovunque perseguitato per il suo strano aspetto che ha dato origine alla credenza secondo la quale succhierebbe il latte di capre e pecore. Vive nelle macchie, nelle zone aperte, nelle radure dei boschi in gran parte dell'Europa e dell'Asia, migrando a sud in inverno. Assai simili sono il succiacapre collorosso (Caprimulgus ruficollis) e il succiacapre isabellino (Caprimulgus aegyptius), dal piumaggio rispettivamente più fulvo e più pallido. Il succiacapre di Nuttall (Phaelonoptilus nuttalli) è caratteristico dei deserti del Colorado, ha l'abitudine (eccezionale per un uccello) di trascorrere l'inverno in letargo, celato negli anfratti delle rocce. Il succiacapre vessillifero (Cosmetornis vixillarius) è africano e il suo maschio, nel periodo riproduttivo, si adorna di una remigante (la nona) lunga oltre mezzo metro. Il succiacapre dalla coda lunga (Scotornis climacurus) è anch'esso africano e ha la coda meno lunga del precedente.