tachìgrafo
sm. [tachi-+-grafo]. Tachimetro registratore, che utilizza generalmente un segnale elettrico generato da un adatto organo (dinamo o alternatore tachimetrico, generatore di impulsi ecc.), azionato dall'albero di cui si vuole registrare la velocità di rotazione. La parte scrivente è sistemata di solito in una zona facilmente raggiungibile per la periodica sostituzione della fascia o del disco registrati con altri nuovi. Il tachigrafo, di uso generale su locomotive, elettromotrici, ferroviarie e metropolitane, registra con l'andamento della velocità del mezzo la storia di un dato periodo di funzionamento e consente di controllare che il mezzo non abbia superato le velocità massime prescritte, abbia rispettato i segnali di rallentamento ecc. Ciò è importante soprattutto in caso di incidente, poiché consente spesso di individuarne le cause. Le registrazioni sono conservate in una “scatola nera” particolarmente robusta e protetta, in modo che si conservi integra anche in caso di sinistro grave.