capoluogo del nomós omonimo (Grecia), 16.700 ab. (2001).

Generalità

Situata sul fiume Aráchthos, poco a monte della sua foce nel golfo di Árta, nella Grecia nordoccidentale.

Storia

Fondata nel sec. XI dopo la distruzione a opera dei Bulgari di Nicopolis Actia (sorta a sua volta nei pressi della colonia corinzia di Ambracia), nel sec. XIII divenne capitale dell'Epiro. In seguito fu dominata dai conti palatini di Cefalonia. Passata nel 1449 ai Turchi, tornò definitivamente alla Grecia nel 1881.

Arte

Una serie di scavi nel 1976 ha riportato alla luce diverse vestigia dell'antica Ambracia: il teatro, di cui sono ben conservati l'orchestra e quattro file di spalti, le fondamenta di un tempio dorico del sec. V a. C. dedicato ad Apollo e parti delle antiche mura. La chiesa di Parigoritissa (1282-89), che mostra influenze occidentali, ha forma ottagonale, tre absidi, tamburo con due piani di gallerie e un'ampia cupola (che conserva l'originario mosaico con Cristo Pantocratore e profeti, raro esempio di questa tecnica, cui si preferiva in genere l'affresco). La chiesa di S. Basilio (sec. XIII), ornata all'esterno con ceramica a smalti policromi, ha pianta basilicale con una sola navata. La città conserva il castello ed esempi di architettura civile di influenza musulmana, soprattutto dei sec. XVI-XVIII. In attesa di una destinazione definitiva, le collezioni archeologiche cittadine sono raccolte nella Trapeza (refettorio) della Parigoritissa: esse includono steli funerarie e gli oggetti ritrovati nelle tombe dell'antica città di Ambracia e in altri siti della regione.

Economia

La città è mercato di prodotti agricoli (cotone, cereali, olive, tabacco), con industrie tessili e del cuoio e importanti attività di pesca e turismo.

Curiosità e dintorni

Nei dintorni si trovano le chiese di Kato Panagia (sec. XIII), di S. Demetrio Katsuris (sec. X, con cupola del XIII), di Le Blacherne (inizi del sec. XIII, che all'interno conserva sarcofagi scolpiti dei despoti) e di Panagia Brioni (sec. XII, con cupola del XIII); tutte hanno pianta basilicale a tre navate, mentre S. Nicola di Rodi è a croce greca iscritta nel quadrato di tipo “greco”.

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