Øverland, Arnulf

poeta norvegese (Kristiansund 1889-Oslo 1968). Le sue prime raccolte di liriche – La festa solitaria (1911) e Cento violini (1912) – sono di netta impronta decadente ed esprimono sentimenti di vuoto e di solitudine e il desiderio d'evadere da una realtà troppo dolorosa. L'adesione al comunismo fu un'esperienza determinante per Øverland in quanto lo condusse a un'attiva partecipazione ai problemi sociali e a una critica della società borghese. Tuttavia lo spirito rivoluzionario di Øverland, di cui arde la raccolta Russia (1927), è più vicino allo spirito di Ibsen che alla dottrina marxiana. In seguito ai processi di Mosca, abbandonò il comunismo militante. Le liriche delle raccolte Pane e vino (1919), Tavole della legge (1929) e Io ti scongiuro (1934) testimoniano la sua maturità poetica.

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