àscon

sm. inv. [dal greco askós, sacco]. È il tipo più semplice e probabilmente più primitivo di organizzazione dei Poriferi, tra i quali si trova prevalentemente in stadi precoci di sviluppo oltre che in poche forme adulte. L'ascon ha la forma di un sacco o di un piccolo vaso. La cavità interna, chiamata atrio o spongocele, si apre all'esterno per mezzo di un'ampia apertura disposta sulla sommità, l'osculo. Il corpo della spugna che circonda lo spongocele presenta numerose aperture o pori (da cui il nome Poriferi) attraverso i quali l'acqua è convogliata all'interno. La superficie esterna del corpo della spugna è ricoperta di cellule epiteliali appiattite, pinacociti, e i pori sono formati da porociti, cellule forate simili a un anello. Lo spongocele è rivestito di cellule flagellate, i coanociti. L'acqua che circonda la spugna viene risucchiata attraverso i pori della parete grazie al battito dei flagelli dei coanociti all'interno dello spongocele. Successivamente l'acqua viene spinta fuori dallo spongocele attraverso l'osculo. Attorno al bordo dell'osculo sono presenti cellule contrattili che aumentano o diminuiscono le dimensioni dell'apertura, a seconda della necessità. Le spugne asconoidi sono solitamente di piccole dimensioni e non superano alcuni centimetri in altezza.

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