ìnterim

sm. [sec. XVI; dal latino intĕrim, frattanto]. Periodo di tempo intercorrente fra il momento in cui un soggetto cessa dall'esercizio delle sue funzioni e la nomina del successore: conferire una carica ad interim. Anche l'incarico affidato provvisoriamente: assumere l'interim degli Esteri. § L'espressione ad interim ricorre in relazione a organi di governo per l'assenza o le dimissioni di un ministro e negli uffici diplomatici (dove chi subentra si chiama incaricato d'affari ad interim). Secondo il diritto canonico, l'interim nel governo di una diocesi è assunto dal vicario generale o da altro ecclesiastico delegato dal vescovo stesso, salvo diverso provvedimento della Santa Sede. § Nella Germania della Riforma, con il termine interim fu designato l'accordo provvisorio tra cattolici e protestanti in attesa delle decisioni conciliari. Famosi l'Interim di Augusta (1548), voluto da Carlo V, e quello di Lipsia (1548), elaborato da Melantone.

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