ʽOmar ibn al-Khattāb

secondo dei califfi “ortodossi” (La Mecca ca. 580Medina 644). Succedette (634) ad Abu Bakr, continuandone l'opera. Avanzò in Persia non senza difficoltà, occupò più agevolmente la Siria, la Palestina e Gerusalemme (638), poi si volse all'Egitto, dove la sola Alessandria gli oppose seria resistenza. Affrontò il problema del governo di Paesi altamente civilizzati in modo assai liberale e tollerante, evitando d'imporre un nuovo sistema amministrativo, ma utilizzando i modi e le norme dell'amministrazione precedente. Fece degli Arabi guerrieri una casta militare, cui era vietato possedere terre fuori dell'Arabia; impose ai non musulmani carichi fiscali, ma non impedì la libertà religiosa. Morì assassinato da uno schiavo persiano. Frugale, pio, austero, fu uomo energico e di idee assai chiare. Gli si deve l'istituzione dell'era musulmana, l'egira, e la stesura per iscritto del Corano.

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