‘Ain Ghazal

località giordana situata nei dintorni della capitale, ‘Amman. Nel 1982, in seguito a lavori di costruzione di una nuova autostrada, vi è stato localizzato un importante insediamento di epoca preistorica, che è oggetto di regolari campagne di scavo condotte da una missione congiunta statunitense-giordana, tuttora impegnata nell'indagine. ‘Ain Ghazal è il più esteso insediamento neolitico del Medio Oriente finora scoperto. La sua fondazione ebbe luogo nel 7250 a. C. a opera di una comunità dedita all'agricoltura e alla caccia che, intorno al 6000 a. C., doveva essere composta da circa 2000 individui. Un millennio più tardi le risorse offerte dal territorio si fecero insufficienti e ‘Ain Ghazal venne gradualmente abbandonato, continuando a essere occupato solo in forma temporanea da piccoli gruppi di pastori. Gli scavi hanno permesso di riportare alla luce resti di abitazioni, focolari, spazi riservati ad attività specializzate (lavorazione della selce e della ceramica), ma, soprattutto, hanno fornito un'importante documentazione per quel che riguarda gli usi e i costumi religiosi delle genti neolitiche di quella regione. Spiccano, fra tutti, il ritrovamento di due templi (che sono le più antiche strutture religiose a tutt'oggi conosciute nella fascia meridionale dell'area mediorientale) e quello di una serie di più di 30 statue in stucco. Rinvenute in due gruppi, le statue hanno un'altezza compresa tra i 30 e i 90 cm e sono state interpretate dagli studiosi come possibili ritratti dei leggendari antenati della comunità, forse identificabili con i fondatori dell'insediamento.

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