Abell, Kjeld

autore drammatico danese (Ribe 1901-Copenaghen 1961). Temperando il naturalismo con un senso magico della realtà e con originali ricerche di linguaggio, ha prodotto drammi di rara originalità poetica in cui conduce una spietata accusa contro il convenzionalismo e l'ipocrisia della società borghese (La melodia perduta, 1935; Eva compie il suo dovere di bambina, 1936; La Vetsera non fiorisce per tutti, 1951) e contro l'arido solipsismo dell'uomo moderno (Anne Sophie Hedvig, 1939; La regina ritorna, 1943, che gli costò un periodo di internamento sotto i nazisti; Giorni su una nuvola, 1947, in cui si rifà al surrealismo e alla psicanalisi). Degli anni Cinquanta e Sessanta si ricordano Il pechinese azzurro (1954) e Il grido (1961). Postume: Un idealista (1964) e Il dono della veggenza (1967). Abell fu anche scenografo, direttore teatrale (al Tivolitheater di Copenaghen, 1941-49) e regista cinematografico.

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