Acquaviva delle Fónti

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comune in provincia di Bari (26 km), 296 m s.m., 131,01 km², 21.613 ab. (acquavivesi), patrono: Madonna di Costantinopoli (primo martedì di settembre) e sant’ Eustachio (20 maggio).

Cittadina situata in una conca ai piedi della Murgia barese, in un territorio ricco di falde acquifere sotterranee. Fondata forse nel sec. VII, fu più volte devastata dai Saraceni. Dopo il Mille passò in feudo a numerose signorie. Nel 1799 parteggiò per la Repubblica Napoletana e subì, di conseguenza, la dura repressione borbonica.§ La cattedrale (sec. XII, rifatta nel sec. XVI), una delle quattro basiliche palatine della regione, conserva elementi tardo-romanici e gotici e un rosone rinascimentale.Sede municipale è il palazzo del Principe, eretto (dal 1665) dai De Mari intorno al precedente castello normanno, di cui restano le torri; si presenta come una residenza fortificata, in cui spicca la bella decorazione a mascheroni collocata sotto al tetto. § L'agricoltura, favorita dall'abbondanza d'acqua, produce cereali, olive, uva, mandorle e soprattutto ortaggi (cipolla rossa); l'industria è presente nei settori medicale, dell'edilizia, dell'arredamento, dell'abbigliamento, delle pelletterie e della lavorazione dei prodotti agricoli, del legno e dei metalli. È zona di villeggiatura estiva.§ A giugno si svolge la Festa di San Vito, durante la quale i bambini, vestiti come il santo, sfilano in processione tenendo dei cani al guinzaglio come simbolo della sua protezione contro il rischio dell'idrofobia.

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