Adam, Paul

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romanziere francese (Parigi 1862-1920). Esordì con un romanzo naturalista, Chair molle (1885; Carne debole), poi si accostò al simbolismo con Soi (1886) ed Être (1891). Con Moréas scrisse Les demoiselles Goubert (1886) e Le thé chez Miranda (1886). Le sue tendenze politiche di questi anni, prima boulangiste, poi anarchiche e socialiste, sono documentate in Le mystère des foules (1895) e Les coeurs nouveaux (1896). Ma è nel culto dell'Io e nel nazionalismo promosso da Barrès che Adam trovò l'ispirazione alla sua opera maggiore, la tetralogia storica Le temps et la vie, ispirata al culto dell'energia, articolata in quattro romanzi: La force (1899), L'enfant d'Austerlitz (1902), La ruse (1903; L'astuzia), Au soleil de juillet (1903). L'eclettismo di Adam è testimoniato anche dal romanzo Le trust (1910), quadro della potenza del capitalismo; da saggi critici, fra cui La morale de la France (1908) e Le malaise du monde latin (1910), e da drammi.

Bibliografia

C. Mauclair, Paul Adam, Parigi, 1921; F. J. Desthieux, Le dernier des encyclopédistes: Paul Adam, Parigi, 1928; J. Romains, Amitiés et rencontres, Parigi, 1970; G. P. Lucini, Saggi critici, Bari, 1971; G. Kahn, Symbolistes et décadents, Ginevra, 1977.

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