Amèlia

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comune in provincia di Terni (24 km), 370 m s.m., 132,55 km², 11.482 ab. (amerini), patrono: santa Fermina (24 novembre).

Centro su un colle alla sinistra del Rio Grande, affluente di sinistra del Tevere. Ricordato da Plinio, antichissimo insediamento dei Pelasgi, degli Umbri e degli Etruschi, diventò municipio romano nel sec. III a. C. Fu devastato durante le invasioni barbariche e quasi interamente distrutto dai Goti nel 548. Nel sec. XII ebbe ordinamenti comunali e fu assediato dal Barbarossa; nel sec. XIV entrò a far parte dello Stato Pontificio, di cui seguì le vicende. § Pregevoli le testimonianze artistiche: la cinta di mura poligonali di età preromana, le cisterne sotterranee, le chiese di San Francesco (Quattrocento), di Sant'Agostino (Trecento), la torre civica e il duomo. Notevoli sono le dimore signorili, tra cui i palazzi Petrignani (sec. XVI), Nacci (sec. XV), Farrattini, opera di Antonio da Sangallo il Giovane (che anticipa lo stile del palazzo Farnese di Roma), il Teatro Sociale (1782) e il monastero di San Magno, che custodisce un prezioso organo a doppia tastiera. § I prodotti tipici agricoli della zona sono olio, vino e cereali; l'industria opera nei comparti alimentare, tessile e meccanico. Di rilievo l'apporto turistico. § Il regista Luigi Comencini vi girò il film Le avventure di Pinocchio (1971).

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