Appiano Gentile

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comune in provincia di Como (15 km), 366 m s.m., 12,91 km², 7054 ab. (appianesi), patrono: santo Stefano (26 dicembre).

Centro posto sulle colline della Brianzaoccidentale alla sinistra del torrente Antiga. Di origine antichissima (scavi archeologici hanno permesso di individuare tracce di una necropoli dell'Età del Ferro, relativa alla civiltà di Golasecca), è ricordato per la prima volta nel 493, in relazione ad alcuni privilegi che gli furono concessi dall'arcivescovo di Milano; dall'884 al 1287 fece parte del comitato del Seprio e nel sec. XV ebbe il titolo di borgo. Devastato e incendiato dagli svizzeri nel 1510-11, ebbe fra i sec. XVII e XVIII diversi feudatari, fra cui i del Rio Noriega, i Casigliani, gli Imbonati e i Litta.§ Dell'antico impianto della parrocchiale di Santo Stefano rimane, incorporata nella facciata ottocentesca, l'abside tardoromanica (sec. XIII); l'edificio fu ricostruito secondo modi tardorinascimentali su disegno del Pellegrini alla fine del sec. XVI. Accanto è il battistero romanico, di forma ottagonale, più volte rimaneggiato. Nei dintorni sorgono alcune ville patrizie del Settecento e dell'Ottocento.§ È rilevante per il quadro economico l'industria, attiva nei settori tessile (seta), meccanico, edile (produzione calcestruzzo), estrattivo (cave di sabbia e ghiaia), alimentare e della produzione di articoli in metallo. Sono praticate le attività di sfruttamento dei boschi e l'allevamento bovino.

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