Arménto

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comune in provincia di Potenza (75 km), 710 m s.m., 58,50 km², 578 ab. (armentesi), patrono: Madonna della Stella (seconda domenica di maggio e 8 settembre).

Centro situato su un rilievo collinare dell'Appennino Lucano. Abitato in epoca protostorica, nei sec. VII-IV a. C. fu sede, come l'antica Anzi, di una rinomata scuola di ceramisti, i cui vasi sono conservati nei maggiori musei d'Europa. Trae il suo nome da arimiento (“terra da pascolo”) e fu sede di una comunità basiliana. Conquistato dai Longobardi, passò ai Normanni, che lo concessero al vescovo di Tricarico (metà sec. XI); fu poi feudo dei Sanseverino di Bisignano e dei Carafa della Marra. Fu danneggiato dal terremoto del 1980. § La parrocchiale di San Luca Abate conserva opere d'arte (un trittico, una tela del Seicento e una tavola del sec. XV) provenienti dall'omonimo monastero basiliano, di cui restano alcuni ruderi. In località Serra Lustrante è stata rinvenuta un'estesa necropoli (sec. V-IV a. C.), da cui proviene la famosa corona di Critonio, conservata al museo di Monaco di Baviera. § I principali prodotti dell'agricoltura sono olive, uva e cereali. È diffuso l'allevamento ovino e caprino; si pratica lo sfruttamento dei boschi. È sviluppata la lavorazione artigianale del legno.

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