Astrahan (città)

Indice

capoluogo della provincia omonima (Russia), 12 m s.m., 499.000 ab. (stima 2006).

Generalità

La città, il cui nome deriva dalle pregiate pellicce di agnello karakul che qui venivano tradizionalmente lavorate, è situata nella regione deltizia del Volga, a 90 km dallo sbocco del fiume nel Mar Caspio. Centro commerciale noto già nel sec. VI, ora collegato tramite ferrovia con Volgograd e Saratov. Dal 1919 Astrahan è sede di università.

Storia

La più antica Astrahan (detta Chazitarakan) era una città tatara sulla destra del Volga, a 10 km circa dalla città attuale. Questa sorse solo nel sec. XVI, quando i Russi annessero il Regno di Astrahan e vollero creare una nuova città, dominata dal grandioso e turrito Cremlino. Nel sec. XVII la città divenne un florido centro di traffici raccogliendo una popolazione etnicamente assai varia. Rinomata alle sue origini per il commercio della seta cruda, si trasformò in tempi più recenti (sec. XIX-XX) in un attivissimo mercato del pesce.

Arte

Nella città, il cui aspetto orientale è pressoché scomparso, sostituito da un'uniforme modernismo socialista, oltre al Cremlino, cinto da poderose mura, vanno ricordati la cattedrale (sec. XVIII), la casa di Pietro il Grande e il Museo regionale con raccolte etnografiche e archeologiche.

Economia

Astrahan è il più attivo porto russo sul Volga. L'economia della città, oltre che sul traffico portuale e sulla pesca, si basa anche sull'industria, rimasta attiva, dopo il tracollo dell'URSS, soprattutto nel settore alimentare (la città è il maggior centro del Paese per la pesca dello storione e la lavorazione del caviale) e del legno.

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