Atéssa

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comune in provincia di Chieti (67 km), 433 m s.m., 110,03 km², 10.495 ab. (atessani), patrono: san Leucio da Brindisi (17 agosto).

Cittadina del Subappennino frentano, posta nell'alta valle del fiume Osento. Formatasi, secondo la tradizione, dall'unione di due distinti borghi (Ate e Tixe), fu dei De Courtenay fino al Duecento, poi di Filippo di Fiandra e dei Maramonte (1302). Dopo vari feudatari, appartenne ai Colonna dal 1507 al Settecento. § La trecentesca parrocchiale, dedicata a San Leucio, presenta un'elegante facciata in cotto (restaurata nel 1935), con un notevole portale ogivale, un rosone e nicchie adorne di piccole sculture; l'interno, in origine a tre navate, fu portato a cinque in un rifacimento di età barocca. Quattrocentesco è il convento di Vallaspra, preceduto da un portico, dove è custodita una tavola di scuola veneta del 1541 (Madonna di Vallaspra), e comprendente la chiesa di San Pasquale, che conserva una statua di San Francesco in terracotta (sec. XVI). Nel chiostro è il cosiddetto “pozzo del miracolo”, che secondo la leggenda si colmò d'acqua durante la siccità del 1709. La chiesa di San Domenico custodisce due sculture del Trecento. Notevole il portale di San Giuseppe, antica porta cittadina così chiamata dalla vicina chiesa dedicata al santo. § L'industria, assai sviluppata, opera prevalentemente nei settori metalmeccanico (veicoli e parti di veicoli, e in particolare motociclette), chimico, alimentare, dell'abbigliamento e delle materie plastiche. Importanti sono l'agricoltura (cereali, uva, olive e ortaggi), l'allevamento bovino, ovino e suino e il turismo escursionistico e di villeggiatura.

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