Aurónzo di Cadóre

Indice

comune in provincia di Belluno (62 km), 864 m s.m., 220,71 km² , 3616 ab. (auronzani), patrono: santa Giustina (7 ottobre).

Centro del Cadore, nella valle del fiume Ansiei, affluente del Piave, sulla sponda settentrionale del lago di Santa Caterina. Di grande interesse paesaggistico sono le vette delle Tre Cime di Lavaredo, i Cadini, la Croda dei Toni, il Corno del Doge, paradiso degli alpinisti e terreno di feroce contesa durante la prima guerra mondiale. Citato in un documento del 1188, all'inizio del sec. XIV si diede statuti autonomi. Seguì le vicende del Cadore e si sottomise spontaneamente a Venezia nel 1420, ottenendone in cambio il rispetto delle giurisdizioni, degli statuti e dei diritti acquisiti. § Di interesse sono le chiese di Santa Giustina (l'edificio di culto più vasto del Cadore), di San Lucano a Villapiccola, di stile neoclassico, e la cinquecentesca chiesa di Santa Caterina a Cella. § Le attività prevalenti sono quelle legate al turismo, estivo e invernale. Particolarmente conosciuta e frequentata è la frazione di Misurina, sul lago omonimo; qui, in località San Marco, ci si addentra nella foresta di Somadida, donata nel 1463 dai Cadorini a Venezia perché ne ricavasse il legname necessario alla costruzione delle sue navi. Le attività primarie sono limitate a un parziale sfruttamento del bosco; quelle industriali sono legate al settore dell'ottica.

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