Aurobindo, Ghosh Sri

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filosofo indiano (Calcutta 1872-Pondicherry 1950). Dopo aver compiuto la sua educazione in Inghilterra, fu, dal 1905 al 1910, uno dei capi del movimento nazionalista indiano. Perseguitato dalle autorità britanniche, si rifugiò nella colonia francese di Pondicherry, dove fondò il suo āśrama (ritiro ascetico), dedicandosi interamente all'elaborazione di una sintesi tra la filosofia tradizionale indiana e il pensiero occidentale, che ha avuto una profonda influenza spirituale e morale sull'India contemporanea: nella realtà, che è unità di essere, coscienza-forza e beatitudine, Aurobindo distingue una serie di gradi procedenti dall'assoluto e gerarchicamente ordinati. Fonte dell'evoluzione è la coscienza-forza, cioè lo spirito, la “sopramente”; punto d'arrivo è la materia, forma ultima dell'essere e principio del ritorno alla beatitudine. Al centro di questo processo è l'uomo, che, incapace con la sola ragione a cogliere l'unità assoluta del reale, giunge a identificarsi con la “sopramente” attraverso lo yoga. Opere principali: Basis of Yoga (1936; Le basi dello Yoga), The Life Divine (1942; La vita divina), The Evolution (1950; L'evoluzione).

S. K. Maitra, An Introduction to the Philosophy of Sri Aurobindo, Calcutta, 1952; Saptrem, Sri Aurobindo ou l'aventure de la conscience, Parigi, 1964.

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