Avogadro

nobile famiglia piemontese il cui nome deriva dall'avvocatura da essa anticamente esercitata presso la chiesa di Vercelli. Di parte guelfa, sostenne lunghe lotte con i ghibellini Tizzoni conquistando una posizione di netta preminenza durante il periodo comunale e sotto il dominio di casa Savoia, a cui gli Avogadro fecero atto di dedizione nel 1404. Insignita di numerosi feudi, si divise in molti rami: di Cerrione, di Quaregna e Ceretto, di Collobiano, della Motta, di Vigliano, di Casanova, di Valdengo ecc. Tra i suoi membri più noti, oltre al fisico Amedeo, si ricordano: Filiberto Avogadro di Collobiano (Ivrea 1797-Torino 1868), gentiluomo di camera di Carlo Felice. Fu ambasciatore straordinario a Roma (1827-28), intendente generale (1828) e senatore (1848). Emiliano Avogadro della Motta (Vercelli 1798-Torino 1865), deputato al Parlamento sardo dal 1853 al 1859. Lasciò un Saggio intorno al socialismo (1851). Augusto Avogadro di Collobiano (Chambéry 1781-Torino 1858), ambasciatore del re di Sardegna a Monaco di Baviera (1829-32), a New York (1838-42) e poi a Pietroburgo (1843-47). Fu inviato nel 1848 a Napoli, dove cercò di evitare in ogni modo una rottura diplomatica tra il Piemonte e il governo borbonico e dove rimase fino al 1852. Alessandro Avogadro di Casanova (Vercelli 1812-Firenze 1886), generale. Distintosi nella battaglia di Castelfidardo (1860) e nell'assedio di Gaeta (1860-61), fu decorato di medaglia d'oro al valor militare. Deputato dal 1853 al 1857, fu nominato senatore nel 1876.

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