Bàrnaba

santo, collaboratore di san Paolo (sec. I d. C.). Ebreo della tribù di Levi, vendette la sua casa e fece dono del ricavato agli apostoli. Gli Atti (9, 26-27) lo chiamano vir bonus et plenus Spiritu Sancto et fide. Inviato a dirigere la comunità cristiana di Antiochia, si recò poi a Tarso e s'accompagnò a San Paolo di nuovo ad Antiochia; quindi Barnaba e Paolo passarono a Cipro, a Perge, ad Antiochia di Pisidia, a Iconio, a Listri e a Gerusalemme. In un ultimo viaggio a Cipro ebbe a compagno san Marco. A Barnaba era attribuita nell'antichità una lettera, che si proponeva di dare ai fedeli la vera conoscenza del cristianesimo. Nella prima parte l'autore esorta alla pratica delle virtù, perché “il giudizio è ormai vicino” e illustra la redenzione, predetta dai profeti e realizzata dal Cristo con la sua passione e morte; la seconda è un'esortazione morale a scegliere la via della luce (cioè delle virtù) e a rigettare quella delle tenebre (del male e dei vizi). La lettera fu attribuita a Barnaba dalla tradizione manoscritta (Codice Sinaitico della Bibbia, sec. IV; Codice Gerosolimitano della Didaché, sec. XI) e da scrittori ecclesiastici quali Clemente Alessandrino, Origene, Eusebio di Cesarea, ma i critici moderni sono concordi nel ritenerla apocrifa e nell'attribuirla a un giudeo-cristiano vissuto nell'ambiente alessandrino. A Barnaba gli antichi attribuivano anche gli Atti di Barnaba, che invece oggi risultano composti nel sec. V in ambiente cipriota. Festa l'11 giugno.

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