Baldo degli Ubaldi

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giurista italiano (Perugia 1319 o 1327-Pavia 1400). Tra i maggiori del sec. XIV, appartenne alla cosiddetta scuola dei commentatori o scolastici insieme a Bartolo da Sassoferrato di cui fu discepolo. Si addottorò nel famoso “studio” della sua città natale giovanissimo e iniziò il suo insegnamento del diritto civile forse già nel 1344, svolgendolo ininterrottamente e con frequenti alternanze, in molte sedi universitarie, da Bologna, a Perugia, a Pisa, a Firenze e, da ultimo, a Pavia, dove morì il 28 aprile. Ricoprì anche nella sua città funzioni di consultore di alcune grosse “arti” o corporazioni. D'intelligenza vivissima, portato ugualmente all'astrazione filosofica come alla concretezza della realtà contingente del suo tempo, fu ottimo civilista e più che apprezzato canonista, contribuendo all'armonizzazione dei “due diritti” (utrumque ius) nel sistema dello ius commune. Se non superò il maestro Bartolo, fu solo per certe intemperanze e superficialità, frutto di un lavoro troppo intenso e affrettato. Le sue opere vanno dagli ampi commentari al Corpus iuris civilis giustinianeo, a quelli sulle decretali pontificie, sui Libri feudorum e sul testo della Pace di Costanza, a brevi trattati in vari campi, tra cui il diritto commerciale, e a numerosissimi Consilia o Responsa, tra cui meritano particolare menzione quelli forniti a papa Urbano VI sullo Scisma d'Occidente allora in atto e quelli in materia cambiaria.

Bibliografia

B. Brugi, Per la storia della giurisprudenza e delle Università italiane, Torino, 1921; voce Baldo degli Ubaldi, in “Nuovissimo Digesto”, Torino, 1967.

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