Baldwin, Stanley

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statista inglese (Bewdley 1867-Astley Hall 1947). Entrato alla Camera dei Comuni tra i conservatori (1908), fece le prime esperienze di governo con incarichi minori (1916-20). Entrato nel gabinetto Lloyd George come ministro dell'Industria e Commercio (1921) e nel gabinetto Bonar Law come cancelliere dello Scacchiere (1922), divenne primo ministro nel maggio 1923; verso la fine dell'anno impegnò il Paese in elezioni generali per avere l'assenso a una politica protezionistica che egli riteneva essenziale rimedio alla disoccupazione, ma fu sconfitto dai laburisti. Divenuto per la seconda volta premier (1924-29), affrontò il problema del ristabilimento della parità aurea della sterlina, appoggiò la politica del suo ministro degli Esteri, Austen Chamberlain, rendendo la Gran Bretagna garante dei patti firmati tra Francia e Germania a Locarno (1925), e fronteggiò con fermezza lo sciopero generale del 1926. Presidente del Consiglio della corona nel governo di coalizione di MacDonald (1931-35), fu per la terza volta eletto premier (1935). Affrontò la crisi costituzionale sorta per la dichiarata intenzione di Edoardo VIII di sposare una cittadina americana, Wallis Simpson, già divorziata, annunciando alla Camera dei Comuni la rinuncia del re al trono (1936). Si dimise nel 1937, nello stesso anno in cui fu creato conte di Bewdley.

Bibliografia

D. C. Somervell, Stanley Baldwin, Londra, 1953; A. W. Baldwin, My Father: the True Story, Londra, 1955; J. Raymond, The Baldwin Age, Londra, 1960; P. Bardi, Da Versailles a Locarno, Roma, 1983.

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