Barbu, Ion

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pseudonimo del poeta romeno Dan Barbilian (Cîimpulung Muscel 1895-Bucarest 1961). Laureatosi in matematica nel 1920, perfezionò i suoi studi a Gottinga, ma per molti anni il richiamo della poesia sembrò prevalere sulla vocazione scientifica del giovane professore, che tuttavia s'imporrà dopo il 1928 sul piano internazionale con un insegnamento universitario dei più originali. Nella prima fase di creazione poetica, legata alla collaborazione al cenacolo del critico Lovinescu, Barbu sviluppò in componimenti isolati un lirismo filosofico di grave timbro, ma anche di vibrante tensione vitalistica e di originale sensualità panica, mentre nell'ultimo periodo (caratterizzato dal titolo della raccolta, Immagine riflessa, 1930) egli mirò a un'arte intesa come gioco, impegnato ad attingere l'immagine più pura di quella realtà in cui imperfettamente si rispecchia l'“Idea”, l'archetipo. La poesia è così per Barbu atto conoscitivo che opera per via intuitiva e irrazionale e, nei momenti più puri, vibrazione lirica dell'atto conoscitivo in sé. Sul piano formale, egli pervenne a una forma aristocratica e chiusa in una lucida e rigorosa astrattezza.

Bibliografia

S. Alexandrescu, Joc secund di Ion Barbu, in “Analisi letterarie e stilistiche”, Bucarest, 1967; B. Nicolescu, Ion Barbu. La cosmologia di “Joc secund”, Bucarest, 1968.

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