Barzanò

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comune in provincia di Lecco (20 km), 370 m s.m., 3,58 km², 4836 ab. (barzanesi), patrono: san Vito (15 giugno).

Centro della Brianza, posto sulle colline tra i fiumi Adda e Lambro. Importante pagus romano, nel Medioevo appartenne al conte Sigfrido (sec. X), che vi fece costruire un castello; nel 1015 Enrico II lo tolse ai suoi discendenti, colpevoli di aver parteggiato per i nemici dell'impero, e lo concesse ad Alberico, vescovo di Como. Compreso nel Contado della Martesana, agli inizi del sec. XV divenne sede del capitanato. Feudo dei Pozzo, nel 1650 si riscattò dall'infeudazione, ma nel 1732 fu concesso ai Nava.§ La chiesa romanica di San Salvatore (sec. XI-XII, con affreschi all'interno della fine del sec. XII e del sec. XIV) sorge sulla collina un tempo occupata dalla rocca medievale fortificata, di cui si conserva una torre.§ Risorsa principale è l'industria, che opera nei settori alimentare (con un importante salumificio), metalmeccanico (utensileria e minuterie in genere), tessile, nautico, dell'automazione industriale, delle materie plastiche e della lavorazione del legno. È fiorente il commercio; l'agricoltura produce mais, frumento e foraggi.

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