Becker, Jurek

scrittore polacco di lingua tedesca (Łódź, Polonia, 1937-Berlino 1997). Di origine ebraica, ha trascorso la sua infanzia tra ghetti e campi di concentramento. Nel 1945 si è trasferito a Berlino, dal 1960 “libero scrittore” nel settore Est della città. Nel 1976, in seguito alle proteste contro le autorità per aver privato della cittadinanza il cantautore W. Biermann, viene espulso dal partito socialista e, nel 1977, dall'Unione degli Scrittori della Repubblica Democratica Tedesca. Nello stesso anno ripara a Berlino Ovest. Prosatore tragico-ironico dallo stile immediato, si è imposto col primo romanzo Jakob der Lügner (1968; Jakob il bugiardo), ambientato nel ghetto di Łódź durante l'occupazione nazista. I successivi Irreführung der Behörden (1973; L'inganno delle istituzioni), Der Boxer (1976; Il pugile), Schlaflose Tage (1978; Giorni insonni), Nach der ersten Zukunft (1980; Dopo l'immediato futuro), Aller Welt Freund (1982; Amico di tutti), Bronsteins Kinder (1986; I figli dei Bronstein), rivelano il suo amaro spirito sul destino ebraico e sui problemi della Repubblica Democratica Tedesca prima della riunificazione. L'amarezza di chi ha vissuto, come Becker, tutti i passaggi nodali della seconda metà del sec. XX: dall'esperienza del campo di concentramento, all'illusione del sogno comunista nella ex Germania Est, all'esilio nel disordine consumististico di Berlino Ovest, fino alla caduta del Muro, è testimoniata nelle sue ultime opere. Tra tutte il romanzo Amandaherzlos (1994; traduzione italiana Amanda senza cuore) in cui domina la mancanza di speranza.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora