Bellano

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comune in provincia di Lecco (57 km), 202 m s.m., 11,31 km², 3332 ab. (bellanesi), patrono: santi Nazaro e Celso (28 luglio).

Centro posto sulla sponda orientale del lago di Como, alla foce del torrente Pioverna, che, poco a monte dell'abitato, percorre un orrido. Già dal 705 possesso degli arcivescovi di Milano, che vi fecero costruire un castello e un palazzo residenziale, nella prima metà del sec. XIV passò sotto il Ducato di Milano ed ebbe statuti propri. Compreso nel feudo della riviera di Lecco, fu concesso a Lorenzo da Pesaro (1472), ai Dal Verme (1480) e agli Sfondrati (1533).§ La parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso fu costruita nella prima metà del sec. XIV su un preesistente edificio. Notevoli le chiese di Santa Marta (sec. XV, ma ampliata nel sec. XVIII) e di San Nicolao (sec. XIV). Nella frazione di Lezzeno si erge in posizione panoramica il santuario della Beata Vergine (o Madonna delle Lacrime), costruito nel 1630 come ex voto dopo lo scampato pericolo della peste.§ Risorsa principale è il turismo, con le attività commerciali a esso legate (attivo è il porto turistico sul lago). L'industria opera nei settori della produzione di energia elettrica (che sfrutta l'orrido del torrente inglobato nel complesso del cotonificio Cantoni), dell'abbigliamento (costumi da bagno e biancheria) e dell'arredamento (accessori per mobili).§ A ricordo dell'industria tessile, che qui fiorì nei sec. XIX-XX, resta il grande cotonificio Cantoni, in pietra di Moltrasio, esempio di archeologia industriale.La notte dell'Epifania si svolge la Pesa Vegia, una manifestazione folcloristica che rievoca un fatto leggendario variamente collocato nel tempo: l'invio di una delegazione di bellanesi a Como per chiedere il mantenimento dei pesi vecchi (la pesa vegia, in dialetto) sostituiti da nuovi di più difficile utilizzo.

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