Ben Bella, Ahmed

uomo politico algerino (Marnia, Orano, 1918-Algeri 2012). Dopo la seconda guerra mondiale si impegnò nella lotta contro il colonialismo francese. Condannato nel 1952, riuscì a fuggire al Cairo, da dove continuò attivamente la sua battaglia. Catturato nel 1956 dai Francesi, fu assente dalle fasi conclusive della conquista dell'indipendenza. Liberato dopo gli accordi di Évian, Ben Bella, sostenuto dai settori più intransigenti dell'armata di liberazione, conquistò il potere, deponendo nel settembre 1962 Ben Khedda, capo del GPRA (Governo Provvisorio della Repubblica Algerina). Nel 1963 fu eletto capo dello Stato, carica in cui si accentravano i poteri dell'esecutivo, delle forze armate e della magistratura. Nel 1965 fu destituito in seguito a un colpo di stato diretto dal colonnello Boumedienne. Nel 1980, dopo quattordici anni di prigionia, fu liberato e costretto all'esilio. Rientrato in patria nel settembre 1990, tornò all'attività politica, alla guida del Movimento democratico d'Algeria.

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