Bernhard, Thomas

scrittore austriaco (Heerlen, Maastricht, 1931-Gmunden 1989). Prima di rivelarsi come uno dei massimi autori contemporanei in lingua tedesca, fu musicista di talento e giornalista dalla feroce vena polemica. Nelle sue opere di narrativa la provincia austriaca fa da sfondo a una specie d'idillio nero in cui l'individuo reagisce al non senso del mondo scatenando monomanie che vengono scrupolosamente registrate dall'autore. Nei suoi primi romanzi Frost (1963; Gelo) e Amras (1964), è possibile rintracciare uno dei temi ricorrenti della sua narrativa: la vivisezione di psicologie nevrotiche, quasi sempre caratterizzate da tendenza al solipsismo e alla misoginia, ma con un'acutissima capacità di analisi e di demolizione dei grandi temi dell'esistenza. Anche nel successivo romanzo Verstörung (1967; Perturbamento), il protagonista, il principe Saurau, esprime spesso con violenza le sue ossessioni, la sua tendenza al soliloquio e nonché un assoluto disprezzo per la politica austriaca contemporanea, un altro tema spesso ricorrente nelle opere di Bernhard. Neppure l'interesse per la scienza e per l'arte o il talento per la musica sono in grado di evitare il corto circuito mentale dei protagonisti dei romanzi di Bernhard destinati al delirio o in alcuni casi al suicidio, come descritto mirabilmente in Ungenach (1968), Das Kalkwerk (1970; La fornace), Die Korrektur (1975; Correzione), Wittgensteins Neffe (1982; Il nipote di Wittgenstein), Beton (1982; Cemento), Der Untergeher (1983; Il soccombente), ispirato alla vita del pianista Glenn Gould, Holzfällen (1984; A colpi d'ascia), Alte Meister (1985; Antichi maestri) e Auslöschung (1986; Estinzione). A parte va menzionata la sua produzione autobiografica che comprende Die Ursache (1975; L'origine), Der Keller (1976; La cantina), Der Atem (1978; Il respiro), Die Kälte (1981; Il freddo) e Ein Kind (1982; Un bambino): in questi cinque romanzi Bernhard racconta la sua esperienza infantile e di adolescente oppresso dall'autoritarismo nazionalsocialista e dal sistema educativo dei collegi cattolici. Tra le opere teatrali più importanti si ricordano Der Berg (1970; La montagna), Ein Fest für Boris (1970; Una festa per Boris), Der Ignorant und der Wahrsinnige (1972; L'ignorante e il folle), Der Weltverbesserer (1980; Il riformatore del mondo), Einfach Kompliziert (1986; Semplicemente complicato) e Heldenplatz (1988; Piazza degli Eroi). Ha suscitato molto scalpore il suo testamento, che proibisce la vendita, la rappresentazione e la pubblica lettura entro i confini austriaci di tutte le sue opere, atteggiamento che appare comunque la prosecuzione del ruolo di “esiliato in patria”, che lo ha sempre visto evitare di apparire in televisione, di concedere interviste, di ritirare i premi assegnatigli.

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