Blumenbach, Johann Friedrich

naturalista tedesco (Gotha 1752-Gottinga 1840). Uno dei fondatori dell'antropologia come scienza oggettiva, si occupò del problema dell'unicità o della molteplicità del genere umano, dal punto di vista dell'esistenza di uomini, di “specie” o di “varietà” diverse. Nel suo libro De generis humani varietate nativa, pubblicato nel 1775, intuisce il significato di una fondamentale unità pur nella variabilità delle forme dei diversi gruppi umani e ammette quindi già chiaramente la possibilità di intravedere nelle differenze morfologiche adattamenti a circostanze ambientali. Attraverso lo studio sistematico dei crani (Collectio craniorum diversarum gentium, 1790-1828) egli giunse a stabilire una divisione dell'uomo in 5 gruppi razziali: caucasiano, mongolico, etiopico, americano e malese. In particolare per primo concepì lo studio della forma del cranio come fondamentale metodo di antropologia fisica, introducendo la vista dall'alto (in norma verticalis o superior), prospettiva fondamentale che quasi un secolo dopo è stata alla base della riforma in craniologia introdotta da G. Sergi.

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