Bonòmi, Ivànoe

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uomo politico italiano (Mantova 1873-Roma 1951). Laureato in scienze naturali e in giurisprudenza, dopo alcuni anni di insegnamento si dedicò al giornalismo collaborando all'Avanti! con Bissolati e alla Critica Sociale con Turati. Divenuto in breve uno degli esponenti dell'ala più moderata del Partito Socialista, sostenne apertamente in alcuni scritti, e specialmente in Le vie nuove al socialismo (1906), la legittimità delle correzioni di Bernstein alle previsioni marxiste, il rifiuto della violenza e la fiducia nella democrazia, ma soprattutto propugnò la necessità di un inserimento del movimento operaio nelle strutture dello Stato borghese per ottenere caute ma concrete riforme. Definito per questo dagli avversari come “il socialista che si contenta” e attaccato dagli stessi compagni di corrente quando prese decisa posizione a favore della campagna di Libia, finì con l'essere espulso dal partito con Bissolati, Podrecca e Cabrini (1912, Congresso di Reggio nell'Emilia), con i quali fondò il Partito Socialista Riformista. Durante la prima guerra mondiale, coerentemente col suo atteggiamento interventista, combatté volontario con gli alpini. Nel 1916-17 fu ministro dei Lavori Pubblici con Boselli, ricoprendo poi lo stesso incarico con Orlando (1919). Assunse il Ministero della Guerra nei gabinetti Nitti (1920) e Giolitti (1920-21) e in tale qualità negoziò con Giolitti e Sforza il Trattato di Rapallo. Presidente del Consiglio dal 1921 al 1922, la sua naturale debolezza e certo conservatorismo avverso alle forze popolari lo resero incapace di affrontare adeguatamente la torbida situazione creatasi con il prevalere della parte fascista e si trovò costretto a cedere il potere nelle mani di Facta. Sconfitto nelle elezioni del 1924, si ritirò temporaneamente dalla vita politica per farvi ritorno dopo la caduta di Mussolini, quando fu designato a dirigere il “Comitato delle opposizioni” (1943). Successivamente assunse la presidenza del Comitato di Liberazione Nazionale. Primo presidente del Consiglio dell'Italia liberata (1944-45), fu poi consultore nazionale, deputato alla Costituente, senatore di diritto (1948) e presidente del Senato (1948-51). Scrisse numerose opere di storia e di politica tra cui: Dieci anni di politica italiana (1924), Dal socialismo al fascismo (1924), L. Bissolati e il movimento socialista in Italia (1929), Diario di un anno (2 giugno 1943-10 giugno 1944) (1947), La politica italiana dopo Vittorio Veneto (postumo, 1953).

Bibliografia

P. F. Stangoni, Nel decennale della morte di Ivanoe Bonomi, in “Nuova Antologia”, Roma, giugno, 1961; M. Vaini, L'azione politica di Ivanoe Bonomi nel Mantovano dal 1912 al 1921, in “Movimento operaio e socialista”, IX, 1963.

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