Bonaviri, Giusèppe

narratore italiano (Mineo, Catania, 1924-Frosinone 2009). Medico di professione, dopo opere di impianto naturalistico, ambientate nel mondo contadino e paesano della Sicilia (Il sarto della stradalunga, 1954; La contrada degli ulivi, 1958; Il fiume di pietra, 1964), si è orientato verso una forma di narrazione fantastica e magica che ha però sempre come centro evocativo la Sicilia: La divina foresta (1969), L'isola amorosa (1973), Dolcissimo (1978). Nel 1980 ha pubblicato Notti saracene, trascrizione delle fiabe della sua infanzia, e nel 1984 l'autobiografico L'incominciamento. Le avventure del pensiero e della fantasia proseguono ne L'asprura (1986), Ghigò (1990), Il dire celeste (1994), Il Dottor Bilob (1995). Vincitore, nel 1996, del premio Pirandello per la narrativa , nel 1997 ha pubblicato Silvinia. Del 1998 sono le due raccolte L’infinito lunare. Racconti fantastici e Il bianco pianeta Plutone, ulteriore testimonianza della sua vena fantastica e irreale. Nel 2001 ha scritto Giufà e Gesù, una fiaba teatrale fra memoria storica e modernità ambientata in una Sicilia metafora dell'intero universo. Nel 2003 ha pubblicato Il vicolo blu, nel 2004 I cavalli lunari e nel 2006 Incredibile storia di un cranio dove racconta, fra fantasia e scienza, la storia di una biologa che cerca di fondere un fiore con un uccello. Del 2006 è Autobiografia in do minore. Racconto di scoordinata sopravvivenza in cui l'ormai ultraottantenne scrittore catanese si racconta e ci racconta gli inizia della sua poetica.

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