Bòrgia, Lucrèzia

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duchessa di Ferrara (Roma 1480-castello di Belriguardo, Ferrara, 1519). Figlia di Rodrigo Borgia (il futuro papa Alessandro VI) e di Vannozza Catanei, fu sin da giovanetta piegata dal padre e dal fratello Cesare alla spietata politica di affermazione della famiglia. Nel 1493 fu infatti data in moglie a Giovanni Sforza, signore di Pesaro e nipote di Ludovico il Moro, per rinsaldare l'alleanza con gli Sforza e pochi anni dopo (1498), sciolto il precedente matrimonio, fu fatta sposare ad Alfonso d'Aragona, duca di Bisceglie e figlio naturale di Alfonso II, per cementare l'amicizia con il Regno di Napoli. Quando però tali nozze divennero inopportune a causa dell'accostarsi dei Borgia alla Francia, il marito le venne ucciso da sicari del fratello (1500) ed ella fu unita in matrimonio ad Alfonso I, erede del duca di Ferrara Ercole d'Este, per guadagnare appoggi al Valentino per il dominio nelle Romagne. Presso la corte dell'ultimo marito Lucrezia trovò finalmente pace, la sua bellezza e intelligenza vennero celebrate da poeti come il Bembo e l'Ariosto e la sua vita precedente dimenticata. La fama, lungamente attribuitale, di donna estremamente corrotta e crudele, è stata in buona parte smentita dalla critica storica. Negli ultimi anni, Lucrezia si dedicò a opere di carità e divenne terziaria francescana. Morì, in seguito a un aborto, a soli 39 anni.

Bibliografia

A. Lazzari, Le ultime tre duchesse di Ferrara, Rovigo, 1952; M. Grillandi, Lucrezia Borgia, Milano, 1984; P. Seddio, Lucrezia Borgia. Vittima sacrificale o carnefice?, Montecovello, 2013.

 

 

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