Calvino, Ìtalo

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scrittore italiano (Santiago de Las Vegas, Cuba, 1923-Siena 1985). Dopo aver passato l'infanzia e l'adolescenza a Sanremo, a vent'anni aderì alla Resistenza combattendo nelle brigate Garibaldi, sui monti liguri. Questa esperienza significò per lui la certezza che il corso progressivo della storia italiana fosse cominciato e che nuovi compiti attendessero ogni uomo di cultura. Nel 1945 si stabilì a Torino, collaborò al Politecnico e strinse amicizia con Pavese e Vittorini, col quale fonderà, nel 1959, la rivista Il Menabò. Nel 1947 pubblicò Il sentiero dei nidi di ragno, in cui trasfigura, ma senza tradirla, l'avventura partigiana, interpretandola in chiave poetica sino a renderla favola naturale, superando, per la sua qualità di fantasia, i modi del verismo. Così nei racconti di guerra partigiana di Ultimo viene il corvo (1949) i motivi realistici e fantastici si fondono a rendere innocenti le crudeltà della vita, a scoprire poeticamente l'istintiva volontà di giustizia e di libertà che è nell'uomo. Del 1952 è Il Visconte dimezzato che, con Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959), costituisce la trilogia de I nostri antenati (1960). Del 1956 sono le Fiabe italiane, una raccolta di duecento favole, recuperate dalla tradizione popolare con finissima intelligenza. I racconti de L'entrata in guerra (1959) nascono da una tematica ricca: memoria dei sentimenti dell'infanzia, il tempo dell'innocenza minacciata, offesa dalle miserie del mondo degli adulti. Calvino sembra volere sfiorare la realtà piuttosto che penetrarla, come nelle favole ironico-malinconiche del Marcovaldo (1963), o constatare il dissidio insanabile tra l'ideologia e la vita, come ne La giornata di uno scrutatore (1963), o ancora esplorare, al di là della storia, spazio e tempo, come nelle Cosmicomiche (due serie: 1965 e 1984) e in Ti con Zero (1967). Del 1972 è Le città invisibili, visionario catalogo di luoghi sottratti ai confini storico-geografici, seguito da Il castello dei destini incrociati (1973), legato alle suggestioni della cartomanzia in un gioco di autoreferenzialità testuale che culmina in Se una notte d'inverno un viaggiatore (1979). La descrizione minuta del dettaglio quotidiano che si amplifica spalancando vuoti ontologici e assenze di significato domina l'autobiografico Palomar (1983), mentre attente indagini su odorato, gusto e udito sono alla base dei tre racconti postumi di Sotto il sole giaguaro (1986). Da ricordare, inoltre, le raccolte di saggi Una pietra sopra (1980), Collezione di sabbia (1984) e, postumi, Lezioni americane (1988) e cinque scritti autobiografici: La strada di San Giovanni (1990). Opere postume sono anche le raccolte di saggi I libri degli altri (1991), in cui Calvino esprime in forma epistolare le sue opinioni su molti scrittori nel corso delle sua collaborazione con la casa editrice Einaudi; Perché leggere i classici (1992); la raccolta di racconti Prima che tu dica “pronto” (1993), scritti tra il 1943 e il 1985; pur non essendo sempre di altissimo livello, questi racconti costituiscono pur sempre un interessante documento; Eremita a Parigi: pagine autobiografiche (1994), che comprende dodici scritti già pubblicati dallo scrittore in varie sedi. Da segnalare, infine, uscito in edizione limitata, un testo inedito (Diario Americano). Nel 1998 è stato pubblicato il saggio Annuario del Centro Studi Franco Fortini di Giuseppe Nava, contenente diciassette lettere del carteggio inedito tra Calvino e lo scrittore Franco Fortini.

C. Varese, in “Nuova Antologia”, Roma, maggio 1948; G. Pampaloni, in “Comunità”, settembre-ottobre 1949; C. Pavese, in “Letteratura americana e altri saggi”, Torino, 1953; C. Salinari, in “Vie Nuove”, Milano, 27 dicembre 1958; C. Varese, in “Nuova Antologia”, Roma, agosto 1960; ibidem, maggio 1963; G. Pescio Bottino, Calvino, Firenze, 1967; G. C. Ferretti, Le capre di Bikini. Calvino giornalista e saggista (1945-1985), Roma, 1989.

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